Nuova Riveduta:

Filippesi 4:12

So vivere nella povertà e anche nell'abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a essere saziato e ad aver fame; a essere nell'abbondanza e nell'indigenza.

C.E.I.:

Filippesi 4:12

ho imparato ad essere povero e ho imparato ad essere ricco; sono iniziato a tutto, in ogni maniera: alla sazietà e alla fame, all'abbondanza e all'indigenza.

Nuova Diodati:

Filippesi 4:12

So essere abbassato, come anche vivere nell'abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato ad essere sazio e ad aver fame, ad abbondare e a soffrire penuria.

Riveduta 2020:

Filippesi 4:12

So vivere nella povertà come anche nell'abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a essere saziato e ad avere fame; a essere nell'abbondanza e a essere nella penuria.

La Parola è Vita:

Filippesi 4:12

So come fare a vivere con quasi niente o nell'abbondanza. Ho imparato il segreto di accontentarmi della condizione in cui mi trovo, sia che abbia lo stomaco pieno o vuoto, sia nell'abbondanza che nella miseria.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Filippesi 4:12

Io so essere abbassato e so anche abbondare; in tutto e per tutto sono stato ammaestrato ad esser saziato e ad aver fame; ad esser nell'abbondanza e ad esser nella penuria.

Ricciotti:

Filippesi 4:12

So anche esser povero, e so essere ricco, (in tutto e per tutto mi sono abituato), e ad essere sazio e ad aver fame, a nuotar nell'abbondanza e a patir nelle privazioni.

Tintori:

Filippesi 4:12

So vivere nell'umiliazione e nell'abbondanza, in tutto e per tutto mi sono abituato ad essere sazio, a patir la fame, ad essere nell'abbondanza come nella penuria.

Martini:

Filippesi 4:12

So essere umiliato, so anche essere nell'abbondanza; (dappertutto, e a tutte le cose sono stato avvezzato) ed esser satollo, e patir la fame; e aver copia, e patire inopia:

Diodati:

Filippesi 4:12

Io so essere abbassato, so altresì abbondare; in tutto, e per tutto sono ammaestrato ad esser saziato, e ad aver fame; ad abbondare, ed a sofferir mancamento.

Commentario abbreviato:

Filippesi 4:12

10 Versetti 10-19

È un'opera buona soccorrere e aiutare un buon ministro in difficoltà. La natura della vera simpatia cristiana non è solo quella di preoccuparsi per i nostri amici nelle loro difficoltà, ma di fare il possibile per aiutarli. L'apostolo si trovò spesso in catene, prigioni e necessità; ma in tutto questo imparò ad accontentarsi, a pensare alla sua condizione e a trarne il meglio. L'orgoglio, l'incredulità, la vana brama di qualcosa che non abbiamo e il volubile disinteresse per le cose presenti rendono gli uomini scontenti anche in circostanze favorevoli. Preghiamo per la paziente sottomissione e la speranza quando siamo abbassati; per l'umiltà e l'animo celeste quando siamo esaltati. È una grazia speciale avere sempre un'uguale tempra d'animo. In una condizione di debolezza, non dobbiamo perdere il nostro conforto in Dio, né diffidare della sua provvidenza, né prendere una strada sbagliata per il nostro sostentamento. In una condizione di prosperità non essere orgogliosi, né sicuri, né mondani. Questa è una lezione più difficile dell'altra, perché le tentazioni della ricchezza e della prosperità sono maggiori di quelle dell'afflizione e della povertà. L'apostolo non aveva intenzione di spingerli a dare di più, ma di incoraggiare una gentilezza che avrà una gloriosa ricompensa in seguito. Per mezzo di Cristo abbiamo la grazia di fare il bene e per mezzo di lui dobbiamo aspettarci la ricompensa; e poiché abbiamo tutto per mezzo di lui, facciamo tutto per lui e alla sua gloria.

Riferimenti incrociati:

Filippesi 4:12

1Co 4:9-13; 2Co 6:4-10; 10:1,10; 11:7,27; 12:7-10
De 32:10; Ne 9:20; Is 8:11; Ger 31:19; Mat 11:29; 13:52; Ef 4:20,21

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